
Sui risultato dell’industria manifatturiera italiana pesa la guerra
Secondo il 101esimo rapporto analisi settori industriali pubblicato da Prometeia e Intesa Sanpaolo, la guerra ha provocato un deciso ribasso nelle stime di crescita 2022 dell’industria manifatturiera italiana, con un +1,5% di aumento tendenziale del fatturato deflazionato, dal +4,9% stimato a ottobre 2021.
A prezzi correnti la stima viene rivista al rialzo, con un tasso di crescita del +17,9% tendenziale, dal +6,9% stimato ad ottobre, come effetto dei forti rincari dei costi di approvvigionamento che, pur affievolendosi gradualmente nel corso dell’anno, resteranno su livelli elevati rispetto alla fase pre-confitto in Ucraina.
Per il 2022 si prevede anche un calo della marginalità media del manifatturiero con un ebitda margin dell’8,8%, dal 9,1% stimato per il 2021.
L’anno passato è stato segnato da una intensa fase di ripresa che ha portato l’industria manifatturiera a superare significativamente i livelli pre-Covid: il fatturato ha segnato un +5,4% sul 2019 a prezzi costanti e un +11,2% a prezzi correnti che, sostenuto dalla spinta inflativa generata dal primo rally delle commodity, soprattutto non energetiche, ha determinato il superamento della soglia record di 1.000 miliardi di euro.
di: Micaela FERRARO
FOTO: SHUTTERSTOCK
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