
Mediobanca stima +5,6% per le sole esportazioni di vino. A fare da traino le bollicine. Non influirà l’aumento dei prezzi a causa della guerra
Per il vino italiano sarà un anno di consolidamento e forte crescita. Le bollicine saranno l’elemento trainante, con ricavi attesi a +5,7% ed esportazioni a +7,5%. E’ quanto prevede un’analisi realizzata dall’Area Studi di Mediobanca dalla quale emerge la capacità del settore a reagire prontamente alla congiuntura economica negativa provocata dalla pandemia da Covid-19.
E nonostante l’aumento dei prezzi dovuto al conflitto russo-ucraino, questo non comprometterà i fatturati del vitivinicolo, dal momento che le attese per l’anno in corso lasciano intravedere un aumento di vendite complessive del 4,8%, con un +5,6% per le sole esportazioni. Tra le aziende il 95,8% ha dichiarato un incremento del fatturato complessivo, di cui oltre metà a doppia cifra. E per i mesi a venire, almeno 9 imprese su 10 prevedono di incrementare i ricavi, con un 23,3% che si attende una crescita a doppio numero.
E fiducia e ottimismo si ritrovano in misura maggiore in chi fa più ricorso alla vendita diretta, soprattutto sull’online, e in chi concentra il proprio business estero sul mercato europeo. Le spa e le srl (+7,2%) sono più ottimiste delle cooperative (+2,9%) per il 2022 mentre aspettative più caute si registrano a causa dall’incertezza sugli aumenti dei prezzi dei vini soprattutto nella grande distribuzione.