
Il rinnovo del contratto nella sanità pubblica riguarda infermieri, radiologi, personale amministrativo, oltre, tra gli altri, a ostetriche e ricercatori. L’aumento minimo medio lordo mensile è di 90 euro, ma sono anche previste specifiche indennità di categoria
Arrivano buone notizie sul fronte lavoro della sanità pubblica. E’ stata sottoscritta nella notte l’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei circa 600 mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale: dagli infermieri ai radiologi al personale amministrativo, oltre, tra gli altri, a ostetriche e ricercatori.
L’aumento minimo medio lordo mensile è di 90 euro, ma sono anche previste specifiche indennità di categoria.
L’ipotesi di contratto riguarda il periodo 2019/2021 e interessa, per l’esattezza, 545 mila lavoratrici e lavoratori. A firmarlo sono stati Aran e le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up che esprimono grande soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo. «Con questo rinnovo, a fronte delle risorse stanziate dal governo, riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l’emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario nazionale e la salute dei cittadini. Il contratto riconosce a queste lavoratrici e lavoratori un importante riconoscimento del valore e dell’impegno profuso, sia sul fronte del salario che su quello dei diritti, e rappresenta un punto di partenza per un effettivo rilancio del Servizio sanitario, che dovrà passare adesso da maggiori risorse e da assunzioni stabili», concludono i sindacati. Le trattative per il rinnovo del contratto per il successivo triennio 2022-2024 saranno avviate a breve.
Varie le novità, oltre agli aumenti economici. Il contratto prevede anche “incarichi di posizione elevati” con bonus di indennità da 10 a 20 mila euro. E queste posizioni saranno assegnate tramite concorso pubblico.
Le risorse per il rinnovo del contratto ammontano a 241,6 milioni, che finanzieranno l’indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, il trattamento accessorio e il nuovo ordinamento professionale. Ora il contratto sarà trasmesso dall’Aran al comitato di settore per il parere, al governo per eventuali osservazioni e alla Corte dei conti per la certificazione dei costi.