
Un cittadino americano ha chiesto ad Elon Musk 258 miliardi di dollari per le perdite subite con le operazioni di trading di Dogecoin nel 2019
Non finiscono i guai per Elon Musk denunciato a New York con l’accusa di avere pompato con uno schema piramidale il prezzo di Dogecoin, la criptovaluta nata per scherzo nel 2013 ma che ora, nonostante i crolli delle ultime settimane, ha una capitalizzazione di 7,68 miliardi di dollari.
La persona che ha “osato” sfidare l’uomo più ricco del pianeta è un cittadino americano e si chiama Keith Johnson: ha chiesto 258 miliardi di dollari per le perdite subite con le operazioni di trading di Dogecoin nel 2019. «Gli imputati affermano falsamente e ingannevolmente che Dogecoin è un investimento legittimo mentre invece non ha nessun valore», ha affermato nella denuncia.
Johnson sta anche cercando di mettere in piedi una class action che rappresenti altri investitori danneggiati. La causa richiede anche che Musk, Tesla e SpaceX smettano di promuovere Dogecoin.