
L’8,4 % è rappresentato da aziende purpose-driven: 46 mila realtà guidate da un approccio orientato allo scopo che producono 650 miliardi di euro all’anno
La cosiddetta “economia della bellezza”, che comprende le imprese della cultura, quelle del made in Italy di qualità, ma anche quelle impegnate nei progetti di responsabilità sociale e ambientale, ha rappresentato nel 2021 il 24,1% del Pil nazionale, dimostrandosi più resilienti rispetto a quelle di altri settori. A dirlo è una ricerca condotta dall’Ufficio Studi di Banca Ifis.
L’8,4 % di questa quota è rappresentato da aziende purpose-driven: 46 mila realtà guidate da un approccio orientato allo scopo che producono 650 miliardi di euro all’anno. Queste imprese rappresentano 11 settori produttivi, a dimostrazione che la scelta di avere un impatto positivo su comunità e territori prescinde dalla tipologia di business e dai mercati di riferimento. Le aziende che scelgono questo approccio hanno un fatturato medio di 14 milioni di euro, riflettendo pienamente la struttura del sistema produttivo italiano caratterizzata da un ricco parterre di Pmi.
Senza includere le aziende purpose-driven, l’impatto dell’ecosistema Economia della Bellezza sul PIL italiano è passato dal 17,2% del 2019 al 15,7% del 2021. Una flessione dovuta soprattutto al calo dei flussi turistici derivanti dalle restrizioni sulla mobilità ma che conferma comunque la resilienza di queste aziende che hanno contribuito al recupero del PIL nazionale, con un calo dei ricavi dal 2019 al 2021 dello 0,7%, molto più contenuto dunque rispetto al 4,6% delle altre imprese fuori perimetro.
«Quest’anno la ricerca Economia della Bellezza si arricchisce e considera una nuova dimensione, quella delle imprese guidate da uno scopo. Il nostro studio dimostra, infatti, che la Bellezza, alla luce delle nuove e sempre più diffuse sensibilità rispetto ai temi della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, – commenta Ernesto Fürstenberg Fassio, vice presidente di Banca Ifis – conferisce alle aziende maggiore resilienza. A dimostrarlo anche il successo nel mondo delle PMI italiane che hanno saputo promuovere il connubio tra innovazione e tradizione mantenendo un legame stretto con il territorio. Economia della Bellezza rientra nell’ambito del progetto Kaleidos, il laboratorio di impatto sociale di Banca Ifis lanciato ad aprile per promuovere tutte le iniziative, presenti e future, che non riguardano strettamente il credito e che mettono al centro le persone».