
I soggetti non bancari erano più di 600 alla fine del 2021 mentre di contro il sistema bancario italiano era costituito da più di 200 intermediari, numero che si è ridotto notevolmente negli ultimi anni
In Italia ci sono meno banche e più piccoli soggetti finanziari non bancari, specie nel risparmio gestito, con conseguente aumento dei rischi. A lanciare l’allarme è Giuseppe Siani, capo del Dipartimento della Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia. «La proliferazione di intermediari non bancari di piccola dimensione rende il sistema finanziario sempre più complesso e frammentato, con potenziali maggiori rischi idiosincratici (es.cyber risk, governance) ma lo sviluppo dell’intermediazione finanziaria va valutato positivamente», ha spiegato.
In particolare sono cresciuti ruolo e rilevanza dei soggetti non bancari che erano più di 600 alla fine del 2021. La crescita è avvenuta, come si diceva, sul versante del risparmio gestito, “rendendo sempre più pressante l’esigenza di un quadro normativo e di controlli più efficace, a livello nazionale e internazionale“. Allo stesso tempo a fine 2021 il sistema bancario italiano era costituito da più di 200 intermediari, numero che si è ridotto notevolmente negli ultimi anni per effetto di operazioni di concentrazione.