
Nel RePowerEu il target è del 45%
I ministri dell’Energia, riuniti nel Consiglio Ue in corso in Lussemburgo, ribadiscono l’obiettivo di raggiungere il 40% di rinnovabili nel mix energetico Ue entro il 2030.
L’accordo si oppone alla proposta della Commissione Ue di aumentare il target al 45% contenuta nel maxi piano RePowerEu per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi. L’attuale obiettivo per il 2030 è fissato al 32%.
Il testo, che dovrà essere approvato da Parlamento e Commissione, prevede che i Paesi aumentino i contributi fissati nei piani nazionali integrati per l’energia e il clima (Pnec), da aggiornare nel 2023 e nel 2024.
Il ministro della Transizione Ecologica, durante il Consiglio, ha riferito che i tempi per per i permessi delle rinnovabili sono stati ridotti da 1200 a 300 giorni.
«Siamo d’accordo con l’approccio del RePowerEu, noi abbiamo ridotto la pipeline di autorizzazione da 1200 giorni a 300 giorni nei primi sei mesi di quest’anno. In sei mesi – ha dichiarato il ministro – ci sono arrivate richieste di connessione alla rete di 5,3 gigawatt di nuova centrale rinnovabile. Questo rispetto ai due gigawatt negli ultimi due anni».
«Sale sopra il 55%” la quota di riempimento degli stoccaggi di gas in Italia – ha continuato Cingolani – gli stoccaggi stanno procedendo con una certa regolarità, leggermente meno di quanto avevamo l’anno scorso di questi tempi, ma negli ultimi giorni con una discreta accelerazione. È fondamentale mantenere il nostro cronoprogramma, quindi arrivare a fine anno sopra l’80-85% per metterci in sicurezza per il prossimo inverno. Al momento non c’è un’emergenza, ma dobbiamo monitorare costantemente».