
Per l’Rc auto si sono ancora ridotti il prezzo medio (oggi 353 euro nel primo trimestre 2022) e i differenziali territoriali, ma il costo in Italia resta più alto della media dei quattro maggiori paesi europei
«Nelle tariffe Rc auto le misure, anche normative, adottate negli ultimi 10 anni hanno consentito di ottenere nel corso del tempo una notevole riduzione dei prezzi (38%) ma l’inflazione, incidendo in modo sensibile sui prezzi delle riparazioni e dei ricambi, rischia di interrompere il processo». L’avvertimento arriva dal presidente dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), Luigi Federico Signorini, nella sula relazione all’assemblea annuale dell’Istituto.
D’altronde per l’Rc auto si sono ancora ridotti il prezzo medio (oggi 353 euro nel primo trimestre 2022) e i differenziali territoriali, ma il costo in Italia resta più alto della media dei quattro maggiori Paesi europei.
Entrando nel dettaglio, per le autovetture, in Italia, il premio medio ammonta a 379 euro (-4,7% sull’anno prima), mentre per i ciclomotori e motocicli è di 249 euro (-3,8%). La diffusione della scatola nera, oggi adottata da più del 20 per cento degli automobilisti assicurati, ha contribuito alla riduzione dei prezzi incentivando l’adozione di comportamenti di guida responsabili: si stima che la scatola nera riduca la sinistrosità di circa il 20 per cento, rendendo così possibile l’applicazione di tariffe più basse per chi l’adotta.
Intanto l’Ivass ha proposto al governo di trasformarsi in ente strumentale della Banca d’Italia. Lo ha affermato sempre il presidente, secondo cui, pur mantenendo l’individualità giuridica, si avrebbe “una maggiore razionalizzazione, una piena condivisione delle funzioni di supporto e una graduale integrazione del personale“.