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Economia

Inflazione, back to 1984: le reazioni di Codacons, Coldiretti e Unc

Giulia Guidi
10 Agosto 2022
Inflazione, back to 1984: le reazioni di Codacons, Coldiretti e Unc
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I dati sull’inflazione di luglio, che riportano una crescita annua del 7,9%, hanno allarmato le associazioni dei consumatori. Secondo Codacons, la spesa per famiglia aumenta di quasi duemila euro e […]

I dati sull’inflazione di luglio, che riportano una crescita annua del 7,9%, hanno allarmato le associazioni dei consumatori. Secondo Codacons, la spesa per famiglia aumenta di quasi duemila euro e mezzo

L’inflazione ancora elevatissima e pari al 7,9% a luglio è una «tragedia per i consumatori e avrà effetti pesantissimi sull’economia nazionale». Lo afferma il Codacons commentando i dati diffusi oggi dall’Istat., che registrano un aumento che non si osservava da settembre 1984.

Il tasso di inflazione al 7,9%, calcola il Codacons, si traduce a parità di consumi in una maggiore spesa pari a +2.427 euro annui per la famiglia “tipo”, che raggiungono +3.152 euro annui per un nucleo con due figli, considerata la totalità dei consumi di una famiglia.

Considerato l’andamento complessivo dell’inflazione nel paese questo significa, argomenta l’associazione, che a parità di consumi gli italiani subiscono nel corso dell’anno un aggravio di spesa pari a complessi +53,5 miliardi di euro per l’acquisto di beni e servizi rispetto al 2021, di cui 10,9 miliardi di euro solo per la spesa alimentare a causa proprio dell’aumento di prezzi e tariffe.

«Siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie – afferma il presidente Carlo Rienzi -. E’ necessario intervenire con urgenza tagliando subito l’Iva sui beni di prima necessità come gli alimentari, i cui prezzi hanno subito a luglio un rincaro record del +10% su base annua, in modo da consentire una riduzione immediata dei listini al dettaglio e permettere alle famiglie di mettere il cibo in tavola senza subire un salasso»

«Un disastro! Un cataclisma! Una rovina! Al di là dell’impercettibile calo su giugno, l’inflazione dissangua sempre più gli italiani perchè sale il carrello della spesa, colpendo i consumi obbligati non rinviabili. Un record pari al +9,1% di cui avremmo fatto volentieri a meno». Questo il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

«L’inflazione a +7,9% significa, per una coppia con due figli, una stangata complessiva, in termini di aumento del costo della vita, pari a 2625 euro su base annua, ma di questi ben 769 se ne vanno solo per prodotti alimentari e bevande e 795 per il carrello della spesa – prosegue Dona -. Per una coppia con 1 figlio, la mazzata totale è pari a 2437 euro, 694 euro solo per cibo e bevande, 721 per il carrello. In media per una famiglia il rialzo annuo è di 2036 euro, 564 euro per mangiare e bere, 585 per il carrello. Il record spetta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una batosta pari a 2946 euro, 919 solo per il cibo, 944 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona», conclude il presidente dell’Unc.

Secondo Coldiretti, invece, il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità.

I dati Istat, rileva Coldiretti, evidenziano un aumento del 10% per i beni alimentari e le bevande analcoliche che trainano i rincari nel carrello della spesa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, registrando un balzo che non si osservava da settembre 1984.

I prezzi della frutta fresca o refrigerata aumentano su base annua del +8,8%, mentre quelli dei vegetali freschi o refrigerati del +12,2% anche a causa dell’andamento climatico anomalo che ha favorito anche le speculazioni come nel caso dell’uva da tavola in Puglia, pagata agli agricoltori 0,50 euro al chilogrammo per poi essere venduta al supermercato a cifre fino a 4 euro.

La categoria per la quale gli italiani spenderanno complessivamente di più è però pane, pasta e riso, con un esborso aggiuntivo di quasi 115 euro, sottolinea Coldiretti , e precede sul podio carne e salumi che costeranno 98 euro in più rispetto al 2021 e le verdure (+81 euro).

Seguono latte, formaggi e uova con +71 euro e il pesce con +49 euro, davanti a frutta e oli, burro e grassi.

Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne, denuncia l’associazione di categoria, dove più di un’azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre un terzo del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari.

In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

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