
Il Dipartimento del Tesoro ha annunciato le sanzioni per chi comprasse il petrolio russo attraverso servizi occidentali senza rispettare il limite di prezzo imposto dal G7
Mentre la battaglia energetica in seno ai 27 dell’Unione prosegue, gli Stati Uniti tengono il punto sul tetto massimo sul petrolio russo approvato dal G7.
Con la diffusone delle nuove linee guida, il Dipartimento del Tesoro Usa paventa la possibilità di imporre sanzioni a chi dovesse acquistare petrolio russo affidandosi ai servizi occidentali non rispettando il limite imposto dai Paesi del G7.
Nello specifico, potranno essere sanzionati soggetti che compiano “acquisti significativi di petrolio al di sopra del limite di prezzo” o che forniscano informazioni false su tali acquisti. Non sono invece compresi fra i soggetti sanzionabili quelli che sfruttano fornitori di servizi non occidentali. A tal proposito, gli Usa specificano anche che i fornitori di servizi ingannati non saranno ritenuti responsabili.
L’impianto prevede dunque un limite all’acquisto di greggio e prodotti raffinati russi, frenando le entrate di Mosca, senza però che ne corrisponda un’impennata dei prezzi.
«Il nostro approccio all’attuazione è guidato dal principio che il petrolio russo dovrebbe continuare a raggiungere il mercato globale, a condizione che gli acquirenti e i fornitori di servizi rispettino il limite di prezzo in buona fede» spiega il vicesegretario al Tesoro Wally Adeyemo parlando alla Brookings Institution.