
La Commissione ha approvato un regime di aiuti per la riassicurazione del rischio di credito su gas e elettrico
La vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, responsabile Ue della politica di concorrenza, ha annunciato l’approvazione da parte della Commissione europea di un regime italiano da due miliardi di euro per la riassicurazione del rischio di credito commerciale legato agli scambi di gas naturale ed elettricità. «Questo schema italiano da 2 miliardi di euro contribuirà a garantire che l’assicurazione del credito commerciale rimanga disponibile per le aziende per garantire i loro scambi commerciali. Ciò li aiuterà a far fronte alle loro esigenze di liquidità e a continuare le loro attività nel contesto dell’attuale crisi geopolitica e del conseguente aumento dei costi dell’elettricità e del gas naturale», ha spiegato Vestager.
Il piano di Berlino
Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha dichiarato, sempre nei riguardi del caro energia, che gli aiuti messi in campo dai Governi devono essere “temporanei e mirati” e ha assicurato che si discuterà del “tipo supporto che i diversi Stati membri stanno fornendo ad aziende e famiglie“. Il riferimento è al pacchetto di aiuti da 200 miliardi di euro, da parte della Germania che si teme possa allargare il divario tra i Paesi con più margini fiscali e gli altri.
«È essenziale agire insieme in Europa di fronte alla crisi energetica – ha aggiunto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire. – Di fronte alla crisi energetica abbiamo bisogno di una strategia economica globale tra i Paesi membri della zona euro e tra i Paesi europei. Dobbiamo essere più determinati, più uniti e più veloci nelle nostre risposte».
Sul piano della Germania è intervenuto anche il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni: «La reazione degli Stati membri è di per sé pienamente giustificata, allo stesso tempo dobbiamo preservare il nostro mercato unico evitando la frammentazione e rafforzando gli strumenti per la solidarietà. La solidarietà non è solo sulle spalle tedesche, è qualcosa che dobbiamo fornire a livello di Ue».