
Grazie ai brevetti innovativi l’azienda costruisce immobili personalizzabili, smontabili e a impatto zero
Costruire casa? Facile come fare una costruzione di Lego! Questo il sogno di due visionari, Luca Pofi e Federico Lestini, che conoscono bene il settore di riferimento (l’edilizia) e le sue criticità. Loro, consulenti energetici CasaClima, si erano già distinti con un Premio del Pubblico ai CasaClima Awards 2020 ottenendo il cubo d’oro come miglior progetto tra oltre 1.500 progetti certificati Nzeb (Nearly Zero Energy Building) ecosostenibile. Ed è da una domanda molto semplice che inizia la loro avventura: perché? Perché una casa deve essere per forza impattante sull’ambiente? Perché deve per forza essere fabbricata in un luogo rischioso come un cantiere? E perché invece non cambiare il modo di costruire?
Occorreva pensare a un nuovo sistema che consentisse contemporaneamente un’alta qualità, flessibilità e possibilità di conversione del sistema. Da qui il nome Emme alla N, il nome della società, che sta proprio per questo: Moduli alla Infinite volte. Una realtà partner dell’Istituto statunitense per lo sviluppo e la commercializzazione dell’edilizia modulare negli Stati Uniti, Canada ed Europa (MBI) per il quale hanno coperto il ruolo di Consiglieri Europei dal 2018 al 2020. L’idea è creare appunto un sistema che consente infinite possibilità di assemblaggio e distribuzione per le abitazioni. E poi l’idea innovativa: portare in Italia la tecnica della costruzione a secco. Si tratta di una costruzione reversibile, dove non servono getti di cemento o altri sistemi dell’edilizia classica dall’alto impatto ambientale; anzi tutto il materiale è disassemblabile, smontabile e trasportabile altrove. A garantire la qualità è un processo che può essere fatto in stabilimento, con riduzione dei tempi e soprattutto con una quantificazione di costi certi.
Fin dall’avvio del progetto i due consulenti hanno potuto contare sulla qualificata assistenza di Cross Hub, società di consulenza direzionale, e Temporary Management, che li ha accompagnati nelle attività di analisi degli scenari competitivi e nella definizione e messa a punto delle strategie commerciali e finanziarie. Oltre al fatto che ci sono degli aspetti ambientali, riguardanti proprio le ultime direttive della comunità europea. Poter costruire a secco consente infatti di riciclare tutti quanti i componenti del sistema edilizio. Una caratteristica fondamentale, insieme all’adattabilità: comunque cambino le dinamiche, continuamente, possono cambiare gli edifici. L’esempio che viene alla mente è quello dei celebri mattoncini colorati Lego: ogni modulo può essere montato e smontato. Ma soprattutto può essere personalizzato (ad esempio modificando i pannelli esterni), dando anche la possibilità di disassemblare l’edificio e portarlo da un’altra parte, grazie a viti in acciaio che si possono estrarre quando occorre spostare l’immobile e che lasciano posto libero con zero impatto ambientale. Insomma, mai trasloco potrebbe essere più semplice di quello in cui a spostarsi è tutta la casa!
Grazie a tre brevetti EmmeallaEnne può operare in Nord America, Australia, ma anche Cina, Giappone ed Europa. Resta però un problema (particolarmente attuale dopo il blocco degli scambi a causa di pandemia e guerra), ovvero: come essere sempre certi di avere i materiali? Il problema del come intervenire in tutti questi Paesi è stato risolto grazie a un sistema logistico che permette di rifornirsi di tutti i materiali, nel luogo più conveniente e agevole per poter intervenire nei singoli Paesi con un processo distributivo semplificato. Un’operazione resa possibile appunto non solo dai brevetti, ma anche da un marchio riconosciuto in tutto il mondo.
Ma queste case sono solo futuro, o esistono già? Una è già in mezzo a noi. In questo momento EmmeallaEnne sta realizzando il primo edificio a Roma costruito con questi criteri, una classe energetica A4 Nzeb (Near Zero Energy Building); grazie alla nuova tecnica, lo stabile sarà pronto in appena quattro giorni. Un vantaggio anche per le manutenzioni future, perché realizzare il modulo in stabilimento consente un processo di controllo costante su materie e qualifiche così da eliminare l’area del cantiere, con tutti i rischi che comporta. Il che consente di costruire edifici Nzeb A4, quindi super eco compatibili, senza sprechi e ad alta qualità (ma a costi contenuti). Inoltre si tratta di una struttura sicura sotto il profilo sismico, leggera e in acciaio; quindi che risponde a quelle che purtroppo sono le criticità italiane.