
Con le banche italiane, declassati anche gli istituti di Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Polonia e Slovacchia. Le cause sono la crisi energetica e l’inflazione
Moody’s ha cambiato l’outlook per i settori bancari in Italia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Polonia e Slovacchia da stabili a negativi poiché la crisi energetica, l’inflazione elevata e l’aumento dei tassi di interesse indeboliscono la crescita economica. La notizia non è una sorpresa. L’agenzia di rating aveva esposto le sue perplessità poco meno di un mese fa.
«Abbiamo modificato l’outlook a negativo per sei settori bancari poiché prevediamo un ulteriore deterioramento delle condizioni operative, che andrà a indebolire la qualità dei prestiti, la redditività e l’accesso ai finanziamenti delle banche, anche se l’impatto varierà da Paese a Paese – spiega Louise Welin, VP-senior credit officer di Moody’s -. Le economie sono colpite dall’energia crisi e alta inflazione in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. L’aumento dei prezzi influenzerà l’affidabilità creditizia di molte imprese e famiglie, innescando la formazione di nuovi prestiti problematici».