
Il vice premier e ministro Salvini ha espresso “Grande soddisfazione” per l’approvazione del nuovo codice degli appalti. I dettagli durante una conferenza stampa
Il consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo codice degli appalti. Tra i cambiamenti apportati l’innalzamento della soglia per gli affidamenti sotto la quale gli enti locali possono procedere in maniera diretta, oltre a un help desk che viene istituito nella cabina di regia a palazzo Chigi, e l’indicazione di un elenco di opere strategiche, quasi come la vecchia Legge Obiettivo. Clausole di revisione dei prezzi dovranno essere indicate già nelle gare e scatteranno adeguamenti se i prezzi superano il 5%. Tre i pilastri che hanno guidato la redazione del nuovo codice: semplificazione, accelerazione delle procedure, digitalizzazione e tutela di lavoratori e imprese. Mentre i principi di concorrenza e trasparenza sono sì fondamentali e il codice ne ribadisce la centralità, ma li incasella tra gli “strumenti” per raggiungere il risultato.
Soddisfatto Salvini: “creerà nuovi posti di lavoro, atteso da anni”
Grande soddisfazione del vicepremier e ministro Matteo Salvini. Lo si apprende da fonti della Lega. Il testo è stato illustrato in conferenza stampa nella Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi. «Un cantiere sbloccato corrisponde a circa 17.000 posti di lavoro. E’ una giornata importante per le imprese, i comuni e per i lavoratori» ha detto il ministro aggiungendo che si tratta di «un passaggio importante, l’iniziativa più importante da 55 giorni a questa parte da quando abbiamo giurato. Questo nuovo codice dovrà tagliare burocrazia, sprechi, dovrà offrire più lavoro, viene incontro alle Pmi, permetterà di aprire cantieri in tempi più veloci. E creerà posti di lavoro».
«Si è fatto un ulteriore intervento a favore delle aziende, quindi la revisione prezzi in caso di aumenti interverrà a partire da un aumento del 5% dei costi quindi abbiamo dimezzato quanto previsto, così come abbiamo anche dimezzato le garanzie richieste alle imprese per gli affidamenti, dal 2 all’1% dal 10 al 5% dell’importo di contratto», ha spiegato Salvini. «Adesso si apre un percorso di tre mesi di dibattito parlamentare che in commissione e in Aula potrà ulteriormente arricchire e migliorare il testo che è aperto – ha detto ancora il ministro-. Penso che da anni si attendesse, dal codice del 2016 che ha complicato la vita alle imprese e ai sindaci, siamo arrivati a un momento importante e determinante per migliorare, modernizzare ed efficientare il modo di lavorare in questo paese», ha concluso.
Le reazioni di sindacati e associazioni: “no a velocità senza controlli e tutele”
Eppure la bocciatura dei sindacati e dell’Anac è praticamente trasversale e unisona. la maggiori sigle sindacali temono l’impatto del subappalto a cascata, che liberalizza di fatto alcuni meccanismi: «una nefandezza», come lo ha definito la Cgil che teme «infortuni, sfruttamento e infiltrazioni». Il testo poi lima anche i poteri dell’autorità anticorruzione, l’Anac, che tuona: « Le giuste esigenze di semplificazione e velocità siano adeguatamente coniugate con le garanzie perché senza le garanzie, anche di trasparenza, non si spendono bene i soldi pubblici e si sfavoriscono le imprese migliori e non si fa un buon servizio ai cittadini».