
Secondo le rilevazioni della Bce, il contante è il più utilizzato per i pagamenti di basso valore. Per i pagamenti oltre i 50 euro, le carte sono il metodo più utilizzato
Se si considera il valore delle transazioni anziché il loro numero, le carte di credito hanno già soppiantato il contante come principale mezzo di pagamento. Emerge da uno studio della Bce sulle abitudini di pagamenti degli europei: “in termini di valore dei pagamenti, le carte (46%) rappresentano una quota delle transazioni maggiore rispetto ai pagamenti in contante (42%)”, si legge nel documento.
Un dato che testimonia una svolta recente, dato che nel 2019 il confronto carte-contanti era ancora a favore di questi ultimi (rispettivamente 43% per le carte e 47% per il cash) e ancor più nel 2016 (54% contro 39%).
Dallo studio SPACE 2022 (Study on the payment attitudes of consumers in the euro area) emerge anche la volata dei pagamenti “contactless”, balzati in tre anni dal 41% del totale dei pagamenti con carta del 2019 al 62% del 2022. Il contante – scrive la Bce – è il più utilizzato per i pagamenti di basso valore, in linea con precedenti indagini simili. Per i pagamenti oltre i 50 euro, le carte sono il metodo più utilizzato.
“La Bce si impegna ad assicurare che i consumatori restino liberi di scegliere come pagare, sia ora che in futuro” dice il membro del Comitato esecutivo della Bce Fabio Panetta in una nota sul rapporto Space 2022 sui mezzi di pagamenti preferiti dai cittadini dell’area euro.
“Vediamo confermata una forte domanda sia per il cash che per i pagamenti digitali. Il nostro impegno sul contante, e il lavoro in atto sull’euro digitale, puntano ad assicurare che pagare con moneta pubblica è sempre un’opzione”.
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