
Il dato è ancora negativo se raffrontato al 2019 a causa della carenza di microchip
Dopo quattro anni in negativo, la produzione di Stellantis torna a crescere in tutti gli stabilimenti italiani (ad eccezione della Sevel), registrando l’1,8% in più del 2021, pari a 685.753 unità in più prodotte nel 2022 fra auto e furgoni. Sono queste le stime di Fim Cisl.
L’andamento rimane comunque negativo se rapportato al 2019, rispetto al quale si evidenzia un calo del 16,3%, nello specifico -8,7% le auto e -29,7% i veicoli commerciali. Calo produttivo dovuto, come spiegano gli analisti, anche alla carenza di microchip e di componenti che ha determinato nel solo 2022 un calo di circa 200mila vetture, pari a 274 giorni di lavoro in meno.
«C’è ancora molto da lavorare» commenta il segretario generale Fim Cisl Ferdinando Uliano che, commentando i dati a Torino, invoca la convocazione di un tavolo ministeriale Stellantis.
«Dobbiamo verificare concretamente l’arrivo nel nostro paese dei nuovi investimenti previsti dal Piano Dare Fowards, necessari al lancio di nuove produzioni – spiega Uliano. – È altrettanto urgente che il Governo affronti con determinazione il problema della difficoltà per il settore a reperire materie prime e semiconduttori e della conseguente necessità strategica di accorciare le catene di fornitura».