
Pubblicata l’anticipazione di un articolo in uscita col Bollettino economico. Previsto, inoltre, il sorpasso dell’inflazione Usa su quella Ue
“Per garantire che le politiche di bilancio non aggravino le pressioni inflazionistiche salvaguardando al contempo la sostenibilità del debito e sostenendo la crescita favorevole delle finanze pubbliche, è importante che le misure di sostegno siano mirate, personalizzate e temporanee”.
Lo si legge nell’anticipazione di un articolo allegato al Bollettino economico della Bce che verrà pubblicato giovedì.
“Data la prevista disattivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita a partire dal 2024 – prosegue l’articolo – un accordo tempestivo su una riforma del quadro di governance economica dell’Ue sarà essenziale in quanto contribuirà a orientare le future politiche di bilancio. Nel complesso, una riduzione graduale, realistica e duratura del debito pubblico, ove necessario, dovrebbe essere combinata con una migliore qualità dei bilanci pubblici e investimenti pubblici sostenuti per sostenere la crescita potenziale e le transizioni verde e digitale“.
Inoltre, l’inflazione complessiva dovrebbe rimanere più elevata nell’area dell’euro che negli Stati Uniti nel breve termine, a seguito della maggiore esposizione dell’eurozona agli shock dei prezzi dell’energia legati alla guerra in Ucraina. Guardando a un orizzonte di maggiore durata, tuttavia, gli esperti della Bce vedono un nuovo sorpasso degli Usa.
“Le aspettative di inflazione a due anni per gli Stati Uniti si attestano al 2,6% per il Pce e al 2,8% per l’Ipc – si rileva nell’articolo – mentre le aspettative di inflazione a due anni dell’area dell’euro si attestano al 2,4%. Questi risultati suggeriscono che i livelli di inflazione al di sopra dell’obiettivo della banca centrale sono considerati un po’ più persistenti negli Stati Uniti. Ciò potrebbe riflettere la più forte componente interna dell’inflazione negli Stati Uniti, unitamente a aspettative complessivamente più ottimistiche riguardo al dinamismo del mercato del lavoro statunitense”.
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