
Vista per l’ultima volta all’asta da Christie’s nel 2004, “Le retour” è stata esposta a New York dal 28 al 31 gennaio e a Hong Kong dal 7 al 10 febbraio, prima di essere “battuta” il 28 febbraio
Il lirico disegno “Le retour” del pittore belga René Magritte” (1898 – 1967) sarà il pezzo forte della 22esima edizione dell’asta annuale “The Art of the Surreal” che si terrà martedì 28 febbraio da Christie’s a Londra.
“Le retour” del 1950, che sarà offerta con una stima di 4-6.000.000 di sterline, presenta una variazione onirica di uno dei motivi più poetici dell’artista surrealista Magritte: l’oiseau de ciel, o “uccello del cielo”, la cui forma, catturata a metà del volo, sembra essere stata ricavata dall’ambiente stesso che abita.
Il soggetto della colomba onirica era emerso per la prima volta nella composizione “Le retour” del 1940 oggi conservata al Museo Reale di Belle Arti del Belgio e successivamente in “Le baiser” (1951, Museum of Fine Arts di Houston). Il motivo si era evoluto quando Magritte creò “Le baiser”, raffigurando un soggetto simile a “Le retour” ma questa volta invertendo completamente lo scenario precedente, con la notte che sostituisce il giorno nel corpo dell’uccello, mentre il paesaggio marino circostante rimane immerso nella luce soffusa del cielo coperto.
Vista per l’ultima volta all’asta da Christie’s nel 2004, “Le retour” sarà esposta a New York dal 28 al 31 gennaio e a Hong Kong dal 7 al 10 febbraio prima di essere esposto a Londra dal 22 al 28 febbraio. La variazione di uno dei temi più noti di Magritte in “Le retour” offre un’affascinante visione della sua pratica, soprattutto in relazione alle sue gouache.
Mentre a volte creava opere su carta che erano essenzialmente riprese di soggetti precedentemente esplorati ad olio, spiegò al collezionista americano Barnet Hodes che le sue opere dovevano essere “ripensate” piuttosto che semplicemente riprodotte attraverso la gouache. Il mezzo gli permetteva di diffondere le sue idee/concetti visivi fondamentali a un pubblico più vasto. Il colore gli permetteva di trasmettere il pieno significato dell’immagine, descrivendone la consistenza e il peso, mentre la superficie liscia della gouache gli consentiva di accentuare la surrealtà dell’immagine e di accentuare le fessure o i salti logici della composizione.
Nel corso della sua carriera artistica, Magritte divenne sempre più abile nel convertire la sua visione dei misteri del mondo in immagini che, grazie alla loro semplicità iconica, trasmettevano il loro messaggio in modo ancora più sorprendente