
L’ha detto Ascoli, direttore statistiche finanza pubblica dell’ente europeo. La decisione dovrebbe essere presa a breve
Sulla classificazione contabile dei crediti fiscali, come quelli sul superbonus, “siamo in piena discussione con l’Istat per cercare di capire quale sarà la parte che alla fine non verrà utilizzata”.
Così Luca Ascoli, direttore statistiche finanza pubblica di Eurostat. “Siamo anche coscienti del fatto che una decisione dovrà essere presa tra breve, in quanto l’Istat deve pubblicare prima del 1 marzo i dati del 2022. Non siamo arrivati ad una conclusione ma la conclusione sarà imminente”.
La questione riguarda la definizione di “pagabilità” o “non pagabilità” di questi crediti, che a sua volta ha un impatto sulle entrate dello Stato e poggia sui tre criteri della trasferibilità, differibilità e il fatto che possano essere usati per compensare qualsiasi tipo di imposta: questi “non sono altro che dei criteri che ci permettono di capire quale sarà la probabilità finale che una parte di questo credito verrà persa”.
Ascoli ha spiegato che questi tre criteri “sono importanti perché alla fine ciò che realmente importa per la contabilizzazione del credito è di sapere quale sarà la parte che non verrà usata e quindi sarà persa da parte dei beneficiari”. Ascoli ha aggiunto che “se alla fine una parte consistente di questi crediti fiscali sarà non pagata, allora in questo caso verrebbe considerata come non pagabile, mentre in caso contrario se la parte è minima o piccola verrà considerato come pagabile”.
Il rappresentante di Eurostat, rispondendo alle domande, ha poi detto che “non ho detto che il superbonus non sia pagabile, stiamo aspettando dall’Istat che ci dica secondo loro se sia pagabile o meno”.
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