
Non solo: secondo il sondaggio della Banca europea per gli investimenti, gli investimenti in tecnologie verdi sono frenati dalla mancanza di lavoratori qualificati
Le imprese Ue hanno meno probabilità di innovare o adottare nuove tecnologie rispetto alle loro omologhe statunitensi. E i volumi di investimento in Europa non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi climatici di zero emissioni nette.
È quanto emerge dalla relazione sugli investimenti della Banca europea degli investimenti 2022-2023. Viene evidenziato che gli investimenti produttivi in Europa sono inferiori del 2% del pil rispetto agli Stati Uniti (e lo sono da oltre un decennio). I principali ostacoli per le imprese sono l’incertezza, la carenza di competenze e i costi energetici.
I dati dell’indagine sugli investimenti della Bei mostrano che il divario tra le probabilità per le imprese europee di innovare o adottare nuove tecnologie rispetto alle imprese statunitensi si infatti ampliato di circa 10 punti percentuali nel sondaggio del 2022, a 19 punti percentuali. Questo divario è causato da investimenti meno frequenti da parte delle imprese Ue nell’adozione di nuove tecnologie e pratiche.
Gli investimenti per limitare il cambiamento climatico sono in aumento, ma sono ancora ben al di sotto di quanto necessario per raggiungere l’obiettivo dell’Europa di azzerare le emissioni nette entro il 2050. Gli investimenti della Ue per il clima sono rimbalzati dopo il calo durante la pandemia, ma “devono intensificarsi considerevolmente se l’Europa vuole soddisfare i suoi obiettivi”. Nell’Unione europea sono necessari investimenti per mille miliardi di euro all’anno per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. Si tratta di 356 miliardi di euro in più all’anno rispetto al periodo 2010-2020.
L’analisi Bei è basata sull’indagine sugli investimenti a cui hanno risposto circa 12.500 imprese in tutta Europa. La quota di imprese impegnate nell’innovazione è diminuita lo scorso anno rispetto al 2021.
Mentre l’Europa è in ritardo rispetto agli Stati Uniti nell’innovazione digitale, le tecnologie verdi sono un campo in cui l’Unione europea è rimasta un leader dell’innovazione, è scritto nel rapporto. Nel brevettare le tecnologie verdi, i principali punti di forza dell’Europa risiedono nei trasporti, nelle reti intelligenti e nell’energia eolica.
Tuttavia, il suo vantaggio attuale potrebbe essere minacciato. La concorrenza globale intorno alle tecnologie verdi si sta intensificando, in particolare con l’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti e la crescente attenzione della Cina in questo settore.
Secondo un sondaggio della Banca europea per gli investimenti, condotto su oltre 12.500 imprese e 685 autorità, gli investimenti in tecnologie verdi nell’UE sono frenati dalla mancanza di lavoratori qualificati. SolarPower Europe ha stimato che il numero di lavoratori nel settore solare dovrà aumentare da 500.000 nel 2021 a più di 1 milione entro il 2030.
(foto SHUTTERSTOCK)