
La maggior parte dei licenziamenti negli Usa riguarda il tech, la vendita al dettaglio e la finanza
Negli Stati Uniti si registra un calo dei licenziamenti a febbraio rispetto al mese precedente. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 77.770 posti di lavoro, -24% rispetto a gennaio quando si erano registrati 102.943 tagli. E’ una magra consolazione visto che si registra un aumento del 410% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il totale del mese scorso è infatti il febbraio più alto dal 2009, quando furono annunciati 186.350 licenziamenti. Nei primi due mesi dell’anno i datori di lavoro hanno annunciato l’intenzione di tagliare 180.713 posti di lavoro, in aumento del 427% rispetto ai 34.309 tagli annunciati nei primi due mesi del 2022. Anche questo dato è il totale più alto dal periodo gennaio-febbraio dal 2009.
In questo momento la stragrande maggioranza dei tagli riguarda il settore tech, la vendita al dettaglio e la finanza.
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