
Nel mirino della Sec finiscono i cash flow realizzati nel 2019 e 2020. Il gruppo precisa: “i risultati 2022 non cambiano”
Nuova tegola per il Credit Suisse. Dopo che la banca svizzera ha perso il suo azionista di punta, che ha venduta l’intera partecipazione per le perdite persistenti e l’esodo dei clienti, ora ci si mette pure la Sec che ha acceso un faro sui bilanci. Il gruppo ha dichiarato che “ritarderà la pubblicazione della sua relazione annuale e della relativa relazione annuale sul modulo 20-F (per gli Usa, ndr) a seguito di una segnalazione della Securities and Exchange Commission statunitense, in relazione ad alcuni commenti circa la valutazione tecnica delle revisioni precedentemente comunicate dei flussi di cassa consolidati negli esercizi 2020 e 2021 e relativi controlli”. In pratica l’authority Usa mette nel mirino i cash flow realizzati dal gruppo nel 2019 e 2020.
Il management ha assicurato che i risultati finanziari del 2022, come precedentemente pubblicati il 9 febbraio 2023, non sono stati influenzati e che non cambiano ma questa precisazione non è bastata a tranquillizzare il mercato: ieri alla Borsa di Zurigo il titolo è arrivato a perdere oltre il 5%.
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