
Il Veneto, che da solo rappresenta più di un 1/3 un terzo di tutto l’export di vino italiano, continua ad aumentare la sua quota di mercato con Prosecco e Pinot Grigio delle Venezie
Nonostante il perdurare della guerra ed i rincari stellari delle materie prime (specie il vetro), dei trasporti (specie intercontinentali) e delle bollette energetiche, l’export di vini italiani tiene. Scendono i volumi specie in GdO, ma salgono sensibilmente i valori dell’export trainato dai fine-wine specie nella ristorazione.
Amarone, Barolo e Chianti Classico sono i “re di cuori” delle bottiglie premium, specie in USA e Cina; ma si assiste anche ad una rinnovata domanda di Prosecco (il “principe” delle bollicine).
È quanto emerge dalla ricerca qualitativa realizzata dall’Osservatorio Edoardo Freddi International sui trend dell’export di vini italiani nel mondo negli anni 2020/2022 e proiezioni 2023 (analisi su dati ISTAT e Nielsen).
Questo lo scenario delineato.
Classifica mercati 2022 (dati export a valore, 1° gennaio – 31 dicembre 2022, fonte osservatorio Edoardo Freddi International):
USA: rappresenta il 15% del totale export a valore e ha registrato una crescita del +11% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021;
GERMANIA: rappresenta il 14% del totale export a valore e ha registrato una crescita del +17% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021;
SVIZZERA: rappresenta il 10% del totale export a valore e ha registrato una crescita del +1 rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021;
CANADA: rappresenta il 9% del totale export a valore e ha registrato una crescita del +22% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021;
UK: rappresenta l’8% del totale export a valore e ha registrato una crescita del +7% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021;
CINA: rappresenta il 7% del totale export a valore e ha registrato una crescita del +60% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021.
Classifica dei vini maggiormente esportati (dati export a valore, 1° gennaio – 31 dicembre 2022, fonte osservatorio EFI): Chardonnay, il quale ha visto una crescita del +5% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021; Barolo, il quale ha visto una crescita del +9% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021; Pinot Grigio, il quale ha visto una crescita del +13% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021; Prosecco, il quale ha visto una crescita del +20% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021; Chianti Classico, il quale ha visto una crescita del +7% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021; Montepulciano d’Abruzzo, il quale ha visto una crescita del +12% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021; Amarone della Valpolicella, il quale ha visto una crescita del +23% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021; Falanghina, il quale ha visto una crescita del +16% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021; Moscato d’Asti, il quale ha visto una crescita del +5% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021; Gavi, il quale ha visto una crescita del +18% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021.
Classifica delle regioni (dati export a valore, 1° gennaio – 31 dicembre 2022, fonte osservatorio EFI):
1) Il Veneto, che da solo rappresenta più di un 1/3 un terzo di tutto l’export di vino italiano, continua ad aumentare la sua quota di mercato con Prosecco e Pinot Grigio delle Venezie che sono fra le prime quattro denominazioni di origine più vendute al mondo: e hanno quote di mercato incredibili specie in USA E UK. In termini di qualità e alto posizionamento invece, l’Amarone della Valpolicella e il Ripasso continuano ad aumentare vendite e prestigio, con Germania e Usa al top.
2) Piemonte, che da solo “pesa” oltre 1/6 un sesto di tutto l’export di vino italiano, è la regione al top di vendita del vino di qualità in Italia: con il Barolo che è uno dei vini più ricercati e pagati al mondo, ed il Barbaresco che arriva subito dopo. A distanza abbiamo poi Dolcetto e Barbera. Ovviamente in termini di volumi di vendita primeggiano il Moscato d’Asti e l’Asti, fra i vini italiani più acquistati al mondo.
3) Il Trentino Alto Adige guadagna una posizione rispetto allo scorso anno: era 4° nel 2021. Noto per l’alta qualità dei suoi vini bianchi, fra cui il Gewutraminer, Pinot Bianco e Grigio, Muller Thurgau, il Trentino AA è celebre anche per i suoi spumanti, fra cui troneggia il Trento Doc: ossia uno dei migliori spumanti italiani. Da non dimenticare i rossi leggiadri della regione quali Schiava e Lagrein.
4) Toscana, anche se perde il podio rispetto allo scorso anno (era terza nel 2021), è la regione italiana più nota al mondo per i suoi vini rossi (circa il 90% della produzione regionale). Protagonisti di tale boom sono il Brunello di Montalcino ed il Chianti, che da solo rappresenta la metà del volume imbottigliato; seguito poi dal Chianti Classico. Il Sangiovese è il vitigno alla base di tutti questi vini. Da non dimenticare la costa toscana coi grandi vini della DOC Bolgheri.
5) Abruzzo guadagna ben 2 posizioni rispetto allo scorso anno (era settimo nel 2021) è famosa per il rosso Montepulciano. Ma, negli ultimi anni, è anche Pecorino e Passerina: vini bianchi di carattere. Si assiste e in specie con questi ultimi un fenomeno di premiumizzazione dei prodotti.
6) Campania guadagna addirittura 4 posizioni (era al decimo posto nel 2021): i vini campani aumentano costantemente la loro quota di export negli ultimi anni e si pongono come i futuri protagonisti del Sud Italia, insieme a Puglia e Sicilia. Aglianico, e specie come Taurasi, ma anche Fiano e Falanghina, e non meno il Greco di Tufo si trovano sempre più presenti in tutto il mondo.
7) In Lombardia (che perde una posizione rispetto al 2021) spiccano i vini del lago, quale la Lugana, le cui vendite sono al top delle performance di crescita fra i vini italiani, e che si trovano specie in Usa e Giappone. Ovviamente altrettanto importanti sono i vini della Valtellina come lo Sforzato o quelli meno conosciuti dell’Oltrepò Pavese.
8) Friuli Venezia Giulia: la regina dei vini italiani di qualità col Friulano, il Sauvignon, lo Chardonnay. Importante anche per i vini prodotti in maggior scala, quale Prosecco e Pinot Grigio.
9) Puglia è stata la rockstar della crescita come vendita vini all’estero degli ultimi anni: il Primitivo di Manduria e l’Appassimento, ossia vini rossi di grande corpo e ampiezza, hanno conquistato i mercati asiatici subito dopo quelli Europei. Anche il Negroamaro continua ad aumentare le vendite all’estero.
10) Sicilia: i vini dell’Etna sono stati una delle più rilevanti novità per i vini pregiati degli ultimi 8-9 anni. Ed hanno dunque occupato le prime posizioni nei mercati di riferimento del vino italiano. Ovviamente Nero d’Avola e Grillo, ossia le DOC Sicilia più prodotte e conosciute, hanno invece continuato la loro diffusione in tutto il mondo.
(foto SHUTTERSTOCK)