
Gli italiani amano investire nel mattone ma le direttive per le case green potrebbero portare diversi problemi
Le conseguenze delle direttive europee sulle case green potrebbero essere anche più ampie del previsto. Infatti chi volesse acquistare immobili non adeguati alle nuove regole Epbd (Energy performance of buildings directive) potrebbe trovare più di un ostacolo. A confermarlo sono le previsioni dell’Abi illustrate dal direttore generale, Giovanni Sabatini in audizione presso la commissione Politiche dell’Unione europea della Camera.
In questo caso le banche potrebbero vedersi chiedere di “aumentare la prestazione energetica mediana del portafoglio di edifici coperti dai loro mutui ipotecari” con la conseguenza che le banche saranno ovviamente orientate a finanziare acquisti o altro riguardanti immobili che hanno migliori performance energetiche escludendo il resto. Quindi si ridurrebbero gli spazi di finanziamento per quelle case non corrispondenti ai parametri europei. lo stesso immobile non efficientato non rappresenterebbe più nemmeno un’opzione di garanzia per le banche.
Altro problema è per i proprietari che vogliono apportare le modifiche richieste anche per rendere il proprio immobile più appetibile sul mercato. Ma anche in questo caso si pone il problema target di efficienza. Non tutti, infatti, possono permettersi le spese di adeguamento e contemporaneamente le banche potrebbero non voler erogare prestiti e finanziamenti ipotecari a soggetti con più basso merito creditizio. Da qui la domanda: potrebbero arrivare incentivi dallo Stato per le fasce più deboli? Difficile anche questa ipotesi vista la cancellazione delle principali agevolazioni legate al superbonus.
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