
Meloni sul tema energia: “rischio di passare dalla dipendenza dal gas russo a quella dall’elettrico cinese”. Il Mes sia uno strumento utile
Dopo le comunicazioni di ieri in Senato la premier Giorgia Meloni torna ad attaccare il superbonus in vista del Consiglio Ue di domani rispondendo, in sede di replica nell’Aula della Camera, a chi, come i deputati del M5S, puntavano il dito contro il governo anche sulla direttiva europea per le “case green”. «Dite che noi siamo il governo dell’austerità anche se io sono molto distante dall’austerità – dichiara Meloni alzando il tono della voce – ma se questo significa mettere delle pezze a un provvedimento che ha creato un buco da 40 miliardi per non efficientare davvero gli edifici e ristrutturare per lo più seconde case, creando un debito di 2000 euro a persona anche a chi non ha una casa solo per aiutare le banche a lucrarci sopra, allora si, io sono a favore dell’austerità».
Sul fronte dell’energia la premier ha sottolineato che non vuole rischiare un’altra dipendenza. «L’elettrico non è la panacea di tutti i mali, i componenti vengono prodotti in Cina con centrali a carbone, c’è un problema di metalli e terre le cui tecniche estrattive devastano l’ambiente circostante. Noi dobbiamo utilizzare le nostre risorse, possiamo per esempio intestarci una battaglia sui biocarburanti, e prendere in considerazione tutte le energie possibili», ha aggiunto, ammettendo che “la situazione ambientale non è messa benissimo, ma c’è il rischio di passare dalla dipendenza dal gas russo a quella dall’elettrico cinese: non mi sembra intelligente“.
Una battuta anche sul Mes che secondo Meloni non deve essere visto come “un totem” ma l’obiettivo è renderlo uno strumento “utile“.
L’Aula di Montecitorio ha approvato la risoluzione di maggioranza in merito alle comunicazioni della presidente del Consiglio. I voti favorevoli sono stati 208, 111 i contrari, due gli astenuti.
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI