
Tutti conseguiti gli obiettivi 2022. Ora da centrare 27 obiettivi europei e 54 scadenze nazionali
«Il picco di spesa per il Pnrr si avrà nel biennio 2024- 2025, con valori annuali che supereranno i 45 miliardi. La nuova pianificazione delle spese ha contemplato una traslazione in avanti di oltre 20 miliardi complessivi delle spese assegnate al triennio 2020-2022. A partire dal 2023 si avrà un recupero nel trend di spesa con un’accelerazione sul quadro iniziale, di oltre cinque miliardi. A termine 2023, nonostante questo recupero, il livello della spesa cumulata dovrebbe rimanere inferiore di quasi 15 miliardi». E’ quanto emerge dalla Relazione semestrale 2023 della Corte dei Conti sull’attuazione del Piano.
Risultano tutti conseguiti i 55 obiettivi del secondo semestre 2022, mentre nel semestre in corso il Piano impone ulteriori 27 obiettivi europei. Di questi solo un target “quantitativo” risulta come già conseguito. Sempre nel primo semestre 2023 sono da centrare anche 54 “scadenze nazionali”, come scrivono i giudici contabili.
Le modalità di reclutamento del personale dedicato al Pnrr con formule non stabili hanno fatto emergere non poche difficoltà, per le Amministrazioni, nel garantire la continuità operativa delle strutture che, al contrario, necessiterebbero di un quadro di risorse certo per tutto l’orizzonte temporale del Piano. Su questa criticità, osserva la Corte, è intervenuto il recente dl 13/2023 che permette di avviare procedure di stabilizzazione delle risorse professionali dedicate.
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