
L’ex repubblica sovietica, con 497 milioni è superata dall’Ungheria, con 765 milioni di euro
Il governo federale ha approvato nel primo trimestre del 2023 esportazioni di armi per 2,4 miliardi di euro, con la metà delle licenze per armamenti da guerra.
Secondo i dati preliminari del ministero dell’Economia e della Protezione del clima tedesco, il risultato segna una lieve diminuzione dai 2,88 miliardi di euro dello stesso periodo del 2022.
Nei primi tre mesi di quest’anno, i permessi per la vendita di armi all’Ucraina, impegnata a respingere l’invasione russa, hanno raggiunto un valore di oltre 497 milioni di euro. L’ex repubblica sovietica è superata soltanto dall’Ungheria, con 765 milioni di euro.
Secondo il dicastero, le consegne approvate per gli Stati parte dell’Ue e della Nato riguardavano principalmente munizioni. Circa il 90 percento del valore totale dei permessi si riferisce a Paesi partner “stretti” della Germania, dai membri di Unione europea e Alleanza atlantica a Stati con pari status, come il Giappone o la Svizzera, e terzi come Ucraina e Corea del Sud.
Ad altri Paesi terzi sono state assegnate autorizzazioni per un valore di 262 milioni di euro, di cui circa 46,8 milioni di euro al Niger, principalmente per aerei da pattugliamento, e 45,9 milioni di euro per agli Emirati Arabi Uniti, per la protezione delle armi chimiche.
Nel 2022, le licenze all’esportazione di armi rilasciate dal governo federale hanno raggiunto un valore di 8,36 miliardi di euro, il secondo più alto nella storia della Germania dopo i 9,35 miliardi di euro del 2021.
(foto SHUTTTERSTOCK)