
La stesura dovrebbe essere completata per la fine dell’anno ma poi si dovrà tener conto dei tempi per l’iter di approvazione
Al momento sembrano essere sconfinate le possibilità che apre il tema dell’intelligenza artificiale. Ma come sempre accade, nel momento in cui arriva una grande novità, il problema è riuscire a gestirne anche gli inevitabili rischi. Si moltiplicano perciò gli appelli di chi, da tempo nel settore, conosce tutti, o quasi, i lati, positivi e negativi che contraddistinguono la rivoluzione dell’AI.
Da qui l’elaborazione di un corpus di regole, l’Artificial Intelligence Act (AiAct), approvato di recente dal Parlamento europeo e che, in teoria, dovrebbe rappresentare la prima legislazione al mondo sull’Intelligenza artificiale. In realtà i tempi sono ancora piuttosto lunghi visto che il tema stesso è estremamente ampio e ha impatti su moltissimi aspetti della vita, dalla privacy alla sanità, solo per fare alcuni esempi.
Infatti secondo le prime stime la stesura dovrebbe essere completata per la fine dell’anno e solo dopo partirà l’iter per l’approvazione. Un tema, quello dell’AI, che è stato discusso anche in Giappone all’ultimo G7 e che ha portato con sé anche l’impegno da parte dei partecipanti, di creare un gruppo di lavoro per approfondire i temi e i rischi legati all’AI.
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