
Molte le reazioni agli avvenimenti di ieri: il segretario di Stato Usa Blinken: “Sfida diretta all’autorità di Putin”
La Piazza Rossa a Mosca resta chiusa al pubblico anche oggi, dopo la rivolta armata del gruppo Wagner, conclusasi ieri sera con l’accordo per il ritiro dei miliziani di Yevgheny Prigozhin.
Nel frattempo, il ministero degli Esteri di Pechino ha fatto sapere che la Cina sostiene gli sforzi della Russia per “proteggere la stabilità” del Paese. “In qualità di vicino amichevole e partner cooperativo strategico globale della nuova era, la Cina sostiene la Russia nella protezione della stabilità nazionale e nel raggiungimento di sviluppo e prosperità”, ha affermato il ministero degli Esteri di Pechino in una nota. La Cina sostiene la Russia nella “protezione della stabilità nazionale”, ha aggiunto Pechino concludendo che la questione è un “affare interno” della Russia.
Il segretario di Stato americano Anthony Blinken al talk “Face the Nation” della Cbs. Blinken ha definito quanto accaduto “una sfida diretta all’autorità di Putin” e questo solleva interrogativi “profondi” e “crepe reali”.
I fatti avvenuti ieri con la “ribellione”, poi rientrata, da parte del gruppo Wagner dimostrano “vere crepe” nel gruppo di potere di Vladimir Putin.
Una “certa crisi” nel governo russo è stata ammessa anche dal politologo ed ex consigliere di Vladimir Putin, Sergei Markov, all’indomani della ribellione del Gruppo Wagner. In un’intervista a Bbc Radio 4, il politologo ha evidenziato che Mosca non ha il pieno controllo su tutto l’esercito russo. “Quindi Vladimir Putin dovrà cambiare la sua politica e, su richiesta della società russa e di parte dell’esercito russo, condurre una politica più dura per vincere la guerra in Ucraina”, ha dichiarato, sottolineando che l’ammutinamento della Wagner ha creato una “situazione terribile” per Putin e per la Russia nel suo insieme e avrebbe potuto causare una “grande guerra civile”.
Secondo Markov, Putin ha commesso “errori”, il principale dei quali è stato “che si fida troppo dei politici occidentali”. D’ora in poi, Putin potrebbe dover fare affidamento solo sulla “forza militare”, ha concluso.
(foto ANSA)