
Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso che le filiali russe del produttore di yogurt Danone e della società di birra Carlsberg devono passare «in gestione temporanea» dello stato russo. Danone pensa come proteggere i suoi diritti
Danone sta esplorando opzioni legali contro la Russia dopo che Mosca ha preso il controllo delle sue filiali russe. Lo riporta Reuters che cita una fonte a conoscenza della questione. «Danone è in procinto di inviare una lettera al Cremlino e sta esaminando le vie legali possibili, ma in un paese di questo tipo, non è semplice far valere i propri diritti», ha dichiarato la fonte citata dall’agenzia.
Con un decreto firmato dal presidente Vladimir Putin, Mosca ha preso il controllo delle filiali russe della francese Danone e della danese Carlsberg. Il decreto stabilisce che il 98,56% delle azioni del birrificio russo Baltika, appartenente a Carlsberg, e decine di migliaia di azioni appartenenti a Danone vengano poste “temporaneamente” sotto il controllo dello Stato russo.
La decisione è stata presa sulla base di una nuova regola introdotta a inizio anno in Russia, per la quale il governo può decidere di sequestrare i beni di aziende di paesi ostili.
Danone e Carlsberg erano in trattativa per vendere le loro attività in Russia da mesi. Danone ha detto che sta raccogliendo maggiori informazioni su quello che sta succedendo e ha specificato che prenderà le misure necessarie per proteggere i diritti degli azionisti. Carlsberg ha detto di non aver ricevuto alcuna informazione ufficiale dalle autorità russe: il mese scorso aveva firmato un accordo per vendere la propria succursale russa ma non aveva ancora completato l’affare.
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