
Il ministro degli Esteri, intervistato da La Stampa, ha ribadito il “no” a un intervento armato europeo, ma avvisa sui rischi di una nuova colonizzazione
I golpisti nigerini hanno affermato che è stato effettuato un “pre-schieramento per la preparazione dell’intervento in due paesi dell’Africa centrale”, senza specificare quali. La comunicazione arriva dopo che, scaduto nella notte l’ultimatum dato ai golpisti dalla Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Ecowas), i militari saliti al potere in Niger hanno chiuso lo spazio aereo sul Paese.
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Il primo ministro nigerino, in esilio in Francia, chiede un sostegno da parte dell’Italia e dell’Occidente per bloccare non solo i golpisti, ma soprattutto i jihadisti che stanno scendendo verso Sud.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato da La Stampa, replica che al momento non è ipotizzabile un intervento militare occidentale e che l’Europa deve cambiare politica verso l’Africa per frenare l’espansione di Russia e Cina e la minaccia jihadista.
Il ministro avverte però che «nell’Africa subsahariana da tempo si stanno muovendo i mercenari russi della Wagner, con grande determinazione. Il gruppo ha sfruttato la situazione di instabilità per rafforzare la sua presenza nel Sahel. Il conflitto in Niger gli servirà per penetrare anche lì. I golpisti stanno alzando i toni dello scontro con lo spauracchio della Wagner, ma non penso abbiano intenzione di intervenire militarmente. Non abbiamo avuto informazioni sul loro coinvolgimento nel golpe. Certamente, la campagna di disinformazione russa è già in essere da molto tempo e continua. L’infiltrazione del Cremlino si vede anche nella folla nigerina scesa per le strade della capitale: sventola le bandiere russe, c’è una forte propaganda antifrancese e una forte strumentalizzazione da parte di Putin».
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Quindi i russi sono in nuovi colonizzatori in Africa? «Sì, ci troviamo di fronte ad un nuovo colonialismo russo e cinese, in tutta la zona, adesso anche in Niger. Una cosa è certa, l’Europa è già impegnata in troppi fronti militari, l’Ucraina in primis. Non possiamo aprire un altro conflitto, in Africa».
Dunque, Bazoum che ha chiesto aiuto all’Occidente, verrà abbandonato? «È giusto che venga liberato, ma non lo possiamo fare noi».
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(foto ANSA)