
Pesa la notizia secondo cui in Cina l’utilizzo dell’iPhone è stato vietato ai dipendenti pubblici
Apple ha bruciato 200 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato in due giorni dopo le notizie dalla Cina secondo le quali l’utilizzo dell’iPhone è stato vietato ai dipendenti pubblici. La notizia è stata riportata dal Wall Street Journal, non c’è alcuna dichiarazione ufficiale da parte del governo cinese ma fa tremare comunque gli investitori.
Lo scivolone in Borsa getta un’ombra sul lancio del nuovo smartphone di Cupertino in calendario la prossima settimana e soprattutto mette in dubbio la corsa di Apple per il sorpasso di Samsung come leader del mercato mondiale degli smartphone. Gli analisti infatti prevedevano fino a pochi giorni fa che l’iPhone 15 che sarà lanciato a giorni avrebbe segnato il grande balzo di Cupertino, facendola affermare per la prima volta come il maggiore produttore di smartphone al mondo per volume. Ma la stretta mette a rischio tutto considerato che la Cina rappresenta un quinto dei ricavi del colosso della Silicon Valley.
La Cina è infatti il terzo mercato più grande del colosso tecnologico e ha rapppresentato il 18% delle sue entrate totali lo scorso anno. È anche il luogo in cui viene assemblata la maggior parte dei prodotti Apple, in particolare negli stabilimentidi Foxconn.
Dalla Cina arriva anche un’altra minaccia per Apple: Huawei. Il colosso ha lanciato nei giorni scorsi il suo ultimo smartphone, il Mate 60 Pro, che sembra in grado di offrire la velocità del 5G nonostante gli sforzi degli Stati Uniti di limitare la capacità di Huawei di mettere le mani sulle ultime generazioni di chip. Il Mate 60 Pro, secondo alcune indiscrezioni, è andato a ruba negli ultimi giorni con migliaia di esemplari venduti.
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