
La provincia più a nord del Giappone in difficoltà dopo il bando di importazione cinese
Alla fine di agosto le autorità niponiche avevano confermato l’ok allo sversamento in mare delle acque contaminate di Fukushima. Contemporaneamente arrivavano, insieme alle rassicurazioni delle autorità del Sol Levante, anche il bando della Cina sull’importazione di pesce giapponese. Da sottolineare che Pechino è da lungo tempo uno dei primi acquirenti sul mercato giapponese.
Una decisione che a 3 settimane di distanza, fa registrare le prime, gravi, conseguenze, sul mercato del pesce. In particolare sui prezzi dei pesci considerati di alta qualità provenienti dall’Hokkaido, la prefettura più a nord del Giappone che sono crollati di circa il 50% rispetto all’anno scorso. La notizia è stata divulgata dalle autorità locali che sottolineano come il problema riguardi anche altri prodotti alimentari inclusi nella lista dei divieti cinesi.
Minime, invece, le preoccupazioni in Italia dove il pesce importato dal Giappone è praticamente assente. Gli stessi ristoranti giapponesi presenti su territorio italiano, fanno sapere dall’Osservatorio di Italmercati, si riforniscono, per ovvi motivi di praticità e disponibilità della merce, sul mercato locale.
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