
Nel primo semestre del 2023 il transato dei pagamenti digitali in Italia ha raggiunto quota 206 miliardi di euro e a fine anno potrebbero raggiungere un valore tra i 425 e i 440 miliardi, di poco inferiore al totale del transato in contanti
Non si arresta la corsa dei pagamenti digitali in Italia e, a fine anno, il loro valore potrebbe quasi eguagliare quello dei contanti.
Secondo i dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano nel primo semestre del 2023 il transato dei pagamenti digitali nel nostro Paese ha raggiunto quota 206 miliardi di euro, in crescita del 13% sullo stesso periodo del 2022. E a fine anno potrebbero raggiungere un valore tra i 425 e i 440 miliardi, di poco inferiore al totale del transato in contanti.
«I pagamenti con carta crescono più dell’inflazione, stimata da Istat al +6,4% a giugno 2023, e questo significa che gli italiani continuano a usare sempre di più i pagamenti elettronici – dichiara Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments. – Senza ulteriori effetti esogeni o misure mirate all’adozione degli strumenti di pagamento digitali, però, la crescita andrà ad assestarsi nei prossimi anni ai livelli pre-pandemici».
La corsa dei pagamenti digitali, ricorda l’Osservatorio, continua a sottrarre spazio all’utilizzo del contante, a beneficio della lotta all’evasione. In particolare emerge che il 35,3% del transato in contante non viene dichiarato. «Nel 2019 il totale mancato gettito legato ai pagamenti è stato pari a 36,9 miliardi di euro tra IVA, IRPEF e IRES. Di questi, 31,6 miliardi di euro derivano dall’utilizzo del contante. Facile intuire come la riduzione dei pagamenti con contante potrebbe nettamente ridurre questo mancato gettito e rendere più propensi alla dichiarazione gli esercenti grazie ai pagamenti elettronici – osserva Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments. – L’incentivazione dei pagamenti digitali è un’opportunità importante per l’Italia, perché questi strumenti abilitano servizi innovativi e sono un alleato nella lotta contro l’evasione fiscale. Inoltre, è importante sottolineare che incentivare i pagamenti elettronici non significa eliminare o vietare il contante, perché non bisogna dimenticare che quest’ultimo svolge una funzione di inclusione fondamentale. Si tratta di ridurne l’utilizzo per contrastarne gli effetti negativi».
FOTO: SHUTTERSTOCK
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