
Secondo quanto riferisce Radiocor, il nuovo faccia a faccia potrà avvenire dopo la presentazione dell’offerta vincolante da parte di Kkr, attesa entro il 15 ottobr
Spunta l’ipotesi di un nuovo confronto tra Vivendi, primo socio di Tim con il 24% circa, e il ministero dell’Economia sull’operazione di scorporo della rete del gruppo di telecomunicazioni dopo l’incontro avvenuto giovedì scorso nella sede del Mef.
LEGGI Cessione Netcom di Tim, “governo al lavoro”
Secondo quanto riferisce Radiocor, il nuovo faccia a faccia potrà avvenire dopo la presentazione dell’offerta vincolante da parte di Kkr, attesa entro il 15 ottobre, e prima di un cda di Tim, da tenersi verosimilmente a fine ottobre, che esaminerà approfonditamente l’offerta. Il vertice tra Yannick Bolloré e Arnaud de Puyfontaine da una parte e il ministro Giancarlo Giorgetti dall’altra, sempre stando a quando si apprende, ha lasciato sul tavolo il tema della valutazione della futura società della rete che il socio d’Oltralpe fissa a 31 miliardi, un valore che si confronta per il momento con i 23 miliardi di euro (inclusivi di 2 miliardi di earn out in caso di integrazione con Open Fiber) dell’offerta preliminare di Kkr.
Un’altra problematica, per i francesi, è rappresentata dalla sostenibilità della ServCo, la società dei servizi che resterebbe una volta scorporata la rete e che, per rimanere competitiva, secondo Vivendi, non dovrebbe avere più di 8mila dipendenti. Nell’ipotesi che nella Netco passino 20-22 mila dipendenti, come da rumor che circolano, nella Servco (compresa Tim Enterprise che riunisce cybersecurity, cloud e IoT e circa 4000 dipendenti dei call center) si conterebbero circa 17 mila dipendenti.
Fonti del Mef avrebbero fatto sapere nei giorni scorsi che il governo con i suoi advisor sta lavorando al dossier rete, fermo nel proposito di entrare fino al 20% con diritti strategici di governance nella Netco, come dichiarato, dopo la firma del memorandum con Kkr.
(foto IMAGOECONOMICA)