
Unc: “dati pessimi! -1,6% su febbraio 2023”
Risulta in calo il fatturato dell’industria in Italia. Ad agosto l’Istat stima un calo dello 0,4% in termini congiunturali, sintesi di una flessione sul mercato interno (-0,6%) e di un leggero aumento su quello estero (+0,1%). Il dato totale diminuisce in termini tendenziali del 5,0%, con -5,7% sul mercato interno e -3,8% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 22 come ad agosto 2022.
Si registrano incrementi tendenziali per i beni di consumo (+2,0%) e per i beni strumentali (+2,9%), mentre risultano in calo i beni intermedi (-12,5%) e l’energia (-19,6%). Con riferimento al comparto manifatturiero, i settori che mostrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la farmaceutica (+10,2%) e i mezzi di trasporto (+5,3%), mentre le maggiori flessioni si riscontrano nella chimica (-19,8%) e nel comparto dei prodotti petroliferi raffinati (-19,7%).
Segno più solo nel trimestre giugno-agosto quando l’indice complessivo è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (+0,6% sul mercato interno e -0,5% su quello estero).
Negativo il commento dell’Unione Nazionale Consumatori. «Dati pessimi! Nonostante il fatturato sia gonfiato dall’aumento dei prezzi, ad agosto scende sia rispetto a luglio che rispetto a un anno prima – afferma il presidente Massimiliano Dona. – Se poi confrontiamo il fatturato di oggi con quello di febbraio 2023, quando si è raggiunto il picco del 2023, attualmente è inferiore, nei dati destagionalizzati, dell’1,6%, 4 volte il calo congiunturale, percentuale che sale al -2,3% per il fatturato interno. Un crollo che sale al 3,3% rispetto a dicembre 2022, -3,5% per il dato interno. Insomma, peggio di così non si può!».
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