
Rischi su rifinanziamento e liquidità
Secondo quanto reso noto da S&P Global Ratings sul pericolo di società a rischio default, il numero di emittenti con rating pari o inferiore a “CCC+”, sebbene in calo (da 52 a 50 tra giugno e settembre 2023) resta comunque al di sopra della media quinquennale di 45. Ma si tratta, in realtà, di un risultato che nasce da sette nuove aggiunte arrivate dopo nove rimozioni, queste ultime dovute a default e revoche del rating.
L’agenzia, inoltre, punta i fari sul numero di insolvenze europee che da gennaio fanno registrare il picco dal 2008.
Il pericolo è rappresentato ancora dall’aumento dei rischi su rifinanziamento e liquidità che, a loro volta, trovano spiegazione nel rialzo dei tassi di interesse. Da qui la difficoltà per alcuni emittenti con rating più basso a rifinanziarsi o a restituire il debito.
Secondo quanto riportato nell’analisi «Molti degli emittenti più deboli provengono da settori rivolti ai consumatori, come i prodotti di consumo, i media e l’intrattenimento. Entrambi questi settori fanno affidamento su una spesa al consumo resiliente, che è sotto pressione a causa dell’inflazione e degli alti tassi di interesse».
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