
Banque Pictet ha accettato di pagare circa 122,9 milioni di dollari a titolo di restituzione e sanzioni, in un accordo con i pubblici ministeri
La banca svizzera Banque Pictet ha ammesso di aver cospirato con i contribuenti statunitensi per nascondere oltre 5,6 miliardi di dollari all’Internal Revenue Service, l’agenzia governativa statunitense deputata alla riscossione dei tributi. Lo ha annunciato oggi il Dipartimento di Giustizia.
Le vicende riguardano il periodo 2008-2014 la condotta di Pictet ha permesso ai clienti statunitensi di evadere complessivamente 50,6 milioni di dollari di tasse.
Secondo l’accusa dei pubblici ministeri, il gruppo ha aiutato i clienti a evadere le tasse statunitensi aprendo, mantenendo e nascondendo per loro conti non dichiarati. Ha utilizzato “una varietà di mezzi” per nascondere tali conti. Ha trattenuto la posta relativa ai conti dei clienti presso la banca, invece di inviarla ai clienti negli Stati Uniti.
Banque Pictet, la divisione di private banking del gruppo Pictet fondato 218 anni fa, pagherà circa 122,9 milioni di dollari in risarcimenti e sanzioni nell’ambito di un accordo con i pubblici ministeri.
«Eliminare gli illeciti finanziari rimane una priorità per questo Ufficio. Incoraggiamo le aziende e le istituzioni finanziarie a rivolgersi a noi per denunciare eventuali illeciti prima che noi veniamo da voi», ha affermato in una nota Damian Williams, procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York.
Se la banca rispetterà i termini dell’accordo il Dipartimento di Giustizia rinvierà il procedimento giudiziario per tre anni e poi respingerà l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a frodare l’IRS.
FOTO: SHUTTERSTOCK