
Attualmente, otto individui sono sotto inchiesta per accesso illegale a sistemi informatici, tentata truffa e frode ai danni dello Stato
Frode da quasi 300mila euro legata all’Ecobonus: la Guardia di Finanza di Milano, su incarico della procura, ha confiscato crediti d’imposta fittizi del valore di 284 milioni di euro. Lo riportano le agenzie di stampa.
L’indagine, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano in collaborazione con la squadra reati informatici della procura, ha smantellato un piano fraudolento volto a generare e monetizzare crediti d’imposta non legittimi, ottenuti tramite misure di sostegno all’economia denominate eco-bonus.
Attualmente, otto individui sono sotto inchiesta per accesso illegale a sistemi informatici, tentata truffa e frode ai danni dello Stato.
Il caso è emerso da una segnalazione presentata dalla Confidi Systema, un intermediario finanziario milanese, che è stato vittima di un tentativo di truffa. Quest’ultimo ha segnalato un’operazione sospetta nel proprio cassetto fiscale, consistente in crediti d’imposta per un valore di circa 50 milioni di euro.
Le indagini hanno permesso di tracciare l’origine dei crediti fiscali ceduti: i crediti erano stati caricati sul portale “cessione crediti” dell’Agenzia delle Entrate, in cambio di sconti in fattura relativi a circa 14.000 interventi di ristrutturazione edilizia. Tuttavia, si è scoperto che queste operazioni erano state effettuate da imprese di costruzione inesistenti su tutto il territorio nazionale, prive di personale e strutture adeguate.
Ulteriori approfondimenti hanno confermato l’esistenza reale di soli 85 immobili, su un totale di 14.000, e questi edifici non erano coinvolti in lavori di ristrutturazione legati ai vantaggi fiscali.
(foto IMAGOECONOMICA)