
Il testo adottato introduce valori numerici minimi che definiscono di quanto uno Stato membro deve ridurre ogni anno il suo debito eccessivo e di quanto può sforare nella pianificazione della spesa
I deputati della Commissione europea per gli Affari economici e monetari (Econ) hanno adottato, approvandola a maggioranza, la posizione dell’Europarlamento sulle nuove regole del patto di stabilità, dando priorità agli investimenti e alla proprietà nazionale e migliorando la credibilità del sistema. Lo rende noto un comunicato del Parlamento europeo.
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Il testo adottato dagli eurodeputati introduce, com’era già stato anticipato la scorsa settimana, valori numerici minimi che definiscono di quanto uno Stato membro deve ridurre ogni anno il suo debito eccessivo e di quanto può sforare nella pianificazione della spesa.
Per i Paesi con un rapporto debito/Pil tra il 60% e il 90%, questo rapporto deve ridursi in media di almeno lo 0,5% ogni anno nel periodo previsto o dell’1% per i Paesi con un rapporto superiore al 90%. La novità è che viene consentito agli Stati membri un maggiore margine di manovra nell’applicazione delle regole, si legge.
L’impatto (e l’importanza) del PIL sull’economia
Più categorie di spesa rispetto a quelle proposte dalla Commissione saranno escluse dal calcolo della spesa netta di un governo, la variabile che sarà la base per decidere se il debito di un Paese è o meno su un percorso sostenibile.
Il periodo entro il quale gli Stati membri devono intraprendere le correzioni per tornare a una situazione fiscale solida viene esteso di 10 anni, dando di fatto almeno 14 anni e potenzialmente fino a 17 anni per correggere la situazione.
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