
Recentemente anche il New York Times aveva denunciato Microsoft e OpenAI, per violazione del copyright
Microsoft e OpenAI, ideatrice del software ChatGPT, sono stati citati in giudizio da Nicholas Basbanes e Nicholas Gage autori di opere che, protette da copyright, sono state usate per “addestrare” i sistemi di intelligenza artificiale.
Di fatto si tratta di una causa molto simile a quella recentemente intentata dal New York Times sempre contro Microsoft, principale finanziatrice dei progetti di OpenAi sull’intelligenza artificiale, e OpenAI, per violazione del copyright. L’accusa sostenuta dai due scrittori si fondava sulla tesi secondo la quale gli imputati “hanno semplicemente rubato” le opere protette da copyright degli scrittori per contribuire a costruire un sistema di intelligenza artificiale da miliardi di dollari.
A prescindere dalle sentenze che arriveranno, quelle che si stanno creando sono dei veri e propri precedenti che, in futuro potrebbero essere fondamentali nel caso di class action da parte di chiunque abbia creato contenuti o ne detenga i diritti, usati dalle aziende in questione.
Una situazione simile si era creata già a settembre dello scorso anno quando un gruppo di eminenti scrittori di narrativa americani, tra cui George RR Martin, Jonathan Franzen e Michael Connelly, avevano citato in giudizio OpenAI per violazione del copyright.
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