
Secondo i dati Eurisc, il sistema di informazioni creditizie, il tasso annuale segna un decremento del -17,2%
Nel corso del 2023, la domanda di mutui da parte delle famiglie italiane ha seguito una traiettoria negativa. Secondo i dati Eurisc, il sistema di informazioni creditizie, il tasso annuale segna un decremento del -17,2%. Questa tendenza negativa è stata osservata per tutti i dodici mesi dell’anno.
La crescente progressione dei tassi di interesse ha avuto un effetto prevedibile. Le famiglie italiane, infatti, si sono indirizzate verso le operazioni di surroga. La surroga è un processo che permette di trasferire il debito residuo di un mutuo a un’altra banca, con la possibilità di ottenere condizioni più vantaggiose. Se consideriamo che il primo vero dietrofront dei tassi sui mutui nel nostro Paese è arrivato a dicembre, dopo 24 mesi di rialzi, al 4,42% rispetto ai 4,50% del mese precedente, con numeri comunque ben lontani dai dati del 2022 quando erano pari al 3,0%.
Il Barometro Crif di settembre indica che le surroghe sono diminuite del -5,2%, un dato molto più positivo rispetto alla contrazione del -24% dei nuovi mutui erogati. In questo scenario, un elemento che rimane sorprendentemente stabile è l’importo medio richiesto per un mutuo. Nonostante la diminuzione della domanda, l’importo medio richiesto si attesta a 144.659 euro, con una variazione minima del +0,1%.
Crif è un’azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, analytics, servizi di outsourcing e processing nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking. Fondata a Bologna nel 1988, opera in quattro continenti.
FOTO: ANSA