
I dati dell’Area Politiche industriali della Cgil evidenzia la sofferenza di settori come automotive, siderurgia, produzione dell’energia, chimica di base, telecomunicazioni
L’analisi è impietosa, sono oltre 183 mila le lavoratrici e i lavoratori travolti dagli effetti di crisi aziendali o di settore nei comparti dell’industria e delle reti. A fornire i dati è l’Area delle Politiche industriali della Cgil. A soffrire maggiormente sono i settori interessati dalle grandi transizioni in corso: automotive, siderurgia, produzione dell’energia, chimica di base, telecomunicazioni. «Uno scenario sconfortante – commenta il segretario confederale Pino Gesmundo – se pensiamo che proprio le grandi transizioni, verde e digitale, da potenziale volano per l’economia rischiano di trasformarsi in un’ulteriore occasione di impoverimento per il nostro sistema produttivo e industriale».
Come già denunciava la Cgil il mese scorso ad essere a rischio di crisi a causa delle trasformazioni in atto ci sono altri 120 mila lavoratori così suddivisi nei settori che stanno soffrendo maggiormente la crisi: 70.000 nell’automotive, 25.459 nella siderurgia, 8.000 nel settore della produzione dell’energia, come centrali a carbone e cicli combinati, 2.000 nel settore elettrico, il mercato tutelato, 4.094 nella chimica di base, 3.473 nel petrolchimico e nella raffinazione, 8.500 nel settore delle telecomunicazioni.
Una situazione che rende ancora più urgente l’impegno della Confederazione per lo sviluppo del Paese. «Il tema del lavoro deve essere centrale, sono le persone il capitale necessario per continuare a crescere – conclude il dirigente sindacale – Per questo la nostra protesta continua, a partire dall’impegno per contrastare una legge di stabilità sbagliata, che aumenterà il divario nella distribuzione della ricchezza, impoverirà le lavoratrici e i lavoratori, farà crescere il precariato“.
In un momento in cui l’Italia si trova di fronte a sfide economiche significative, la voce della Cgil si fa sempre più rilevante nell’indicare la necessità di misure urgenti e a lungo termine per affrontare la crisi, proteggendo i posti di lavoro e promuovendo uno sviluppo economico sostenibile.
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