
La causa è dei rialzi dei tassi da parte della Bce
Sembra un leitmotive dei bilanci delle banche centrali dei Paesi europei, il 2023 è l’anno in perdita. Anche la De Nederlandsche Bank, la banca centrale dei Paesi Bassi, ha registrato nell’anno appena concluso un risultato negativo di quasi 3,5 miliardi di euro. La parte del leone, oltre 2,3 miliardi di euro, viene assorbita dall’accantonamento per rischi finanziari, mentre la restante perdita di oltre 1,1 miliardi di euro viene imputata al capitale e riserve. “Questi dati sono in linea con le aspettative precedenti“, si legge in una nota, dove viene sottolineato che i buffer sono sufficientemente ampi da assorbire le perdite future.
La causa delle perdite viene imputata per lo più agli aumenti dei tassi da parte della Banca centrale europea per contenere e riportare l’inflazione al dato target del 2%, come già successo anche per la Banca centrale tedesca che soffre della stessa situazione. Quando i tassi di interesse sono aumentati, le spese per interessi della DNB sono aumentate, mentre i proventi da interessi sono aumentati appena.
L’importo che lo Stato olandese ha risparmiato sugli interessi sul debito pubblico grazie al quantitative easing della Bce ammonta a circa 28 miliardi di euro. «Questo beneficio supera le perdite che prevediamo di subire nel 2023 e nei prossimi anni», viene evidenziato. La DNB ha dichiarato che prevede di subire ulteriori perdite fino al 2029, che potrebbe assorbire attraverso le sue riserve.
La banca centrale dei Paesi Bassi, dal 2029 in poi, prevede di ritornare alla redditività. «Cercheremo quindi inizialmente di ripristinare le nostre riserve nei primi anni, prima di distribuire i dividendi allo Stato olandese – si legge nel rapporto – Tuttavia, le nostre aspettative riguardo al ripristino delle riserve di liquidità sono soggette a notevole incertezza».
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