Con 162 sì e 85 no è arrivato l’ok dell’Aula della Camera alla fiducia posta del governo sul decreto Infrastrutture, un voto che arriva in prima lettura su un testo che domani dovrà affrontare la prova del Senato. Si tratta di 13 articoli comprendenti una serie di misure riguardanti vari progetti, dal Ponte sullo Stretto (il cui intento è ottimizzare i tempi di realizzo) fino ad una serie di finanziamenti per il mondo della cultura e dei teatri.
Per quanto riguarda il Ponte, in particolare, il testo prevede anche le norme per gli espropri. Proteste si sono levate per quanto riguarda l’assenza di provvedimenti e finanziamenti a progetti per combattere l’allarme siccità. Secondo quanto dichiarato dal capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo al decreto Infrastrutture «Con il decreto Infrastrutture pensavamo che il governo intervenisse con urgenza su due materie che tengono col fiato sospeso milioni di italiani: i trasporti e la siccità in Sicilia. Invece, in quest’estate nerissima proprio per il trasporto pubblico, nel testo non abbiamo trovato un solo rigo: nessuna stretta su compagnie aeree e società aeroportuali, nulla su taxi e Ncc, niente riguardo le società partecipate Fs e Rfi o su Ita, società che addirittura da un anno è senza amministratore delegato. Unici atti concreti quelli che hanno permesso al ministro Salvini di partire puntuale il 19 luglio durante il bug informatico e quello celeberrimo che ha consentito la fermata del treno al volo per il ministro Lollobrigida».