Le case d’asta sono i crisi. Nel primo semestre la leggendaria Sotheby’s ha registrato un crollo dell’88% dei profitti dall’attività core, con l’Ebitda a 18,1 milioni di dollari e un calo del 25% nelle vendite d’asta. Le entrate sono state pari a 558,5 milioni di dollari, con una diminuzione di ben il 22% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il difficile momento ha spinto Sotheby’s a cercare sostegno finanziario nel fondo sovrano di Abu Dhabi Adq che è entrato con una quota di minoranza iniettando un miliardo di dollari che in buona parte serviranno a ridurre l’esposizione debitoria della casa d’aste.
Come riferito dal Financial Times, a causare questa debole performance è un raffreddamento nel mercato dell’arte e in particolare l’acuirsi del calo della spesa in lusso proveniente dalla Cina. Basti pensare che l’indice S&P Global Luxury Index, termometro dell’andamento a livello globale dei titoli del lusso, segna da inizio anno un calo di quasi il 5%.
Questo incide sia sulle attività di Sotheby’s che su quelle della rivale Christiès, la quale il mese scorso ha annunciato un calo simile del 22% nelle vendite d’asta.