Secondo quanto dichiarato dal funzionario dell’Autorità saudita per i dati e l’intelligenza artificiale, Abdulrahman Tariq Habib, l’Arabia Saudita prevede di avere accesso ai chip ad alte prestazioni di Nvidia “entro il prossimo anno”. Si tratta degli Nvidia H200, i chip più potenti dell’azienda, utilizzati nel GPT-4o di OpenAI.
Una svolta che le permetterebbe di sviluppare e gestire i modelli di intelligenza artificiale più avanzati. Ma anche un potenziale problema geopolitico dal momento che l’Arabia Saudita è uno dei maggiori partner della Cina, a sua volta oggetto di restrizioni sul commercio con i chip di Nvidia. Questi sforzi rientrano nell’agenda Vision 2030, un’iniziativa lanciata dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman per modernizzare l’economia saudita e diversificare le sue entrate tagliando nettamente quelle derivanti dal petrolio.
“Faciliterà gli affari tra Arabia Saudita e Stati Uniti”, ha detto Habib. “Aprirà anche molte porte per costruire la capacità, le capacità computazionali, nel regno. Ma, cosa più importante, non è solo la capacità computazionale ad essere importante. Abbiamo lavorato duramente negli ultimi tre anni per costruire capacità, capacità umana, costruiamo anche capacità di dati. Quindi stiamo lavorando e collaborando con tutta la comunità internazionale e contribuendo a essere uno dei paesi più attivi nell’analisi dei dati”.
L’Arabia Saudita sta investendo considerevoli risorse attraverso anche la presenza el Fondo di investimento pubblico, nello sviluppo di un solido sistema basato sull’AI. L’intenzione è quella di portare l’Intelligenza artificiale al 12% del suo prodotto interno lordo entro il 2030.