Una cifra fra i 200 e i 300 miliardi di dollari all’anno era l’ipotesi che i paesi dell’Unione europea avevano fatto per il nuovo fondo di aiuti ai paesi in via di sviluppo contro il cambiamento climatico, in discussione alla Cop29 di Baku. L’Accordo di Parigi prevede un fondo di aiuti da 100 miliardi di dollari all’anno, che scade nel 2025 e va rinnovato.
A Baku i paesi in via di sviluppo hanno chiesto 1.300 miliardi di dollari all’anno per il nuovo fondo, ma l’Ue e gli Usa, principali paesi donatori, puntavano a una cifra più bassa e formata non solo da donazioni, ma anche da prestiti delle banche multilaterali di sviluppo e del settore privato.
E’ arrivata finalmente la bozza di documento finale sulla finanza climatica pubblicata stamani che parla di “trilioni” di dollari, ovvero migliaia di miliardi, in entrambe le opzioni proposte, sia quella che rispecchia le posizioni dei paesi in via di sviluppo, sia quella che rispecchia le posizioni dei paesi sviluppati.
Si tratta in tutti i casi di un notevole aumento rispetto ai 100 miliardi all’anno del fondo di aiuti attuali, in scadenza nel 2025. Quello che cambia nelle due opzioni è la composizione del fondo: più contributi pubblici a fondo perduto nella prima, il ricorso a tutte le forme di finanziamento nella seconda.
La bozza era prevista alla mezzanotte ora locale (le 21 di mercoledì in Italia), ma è stata pubblicata soltanto intorno alle 7:45 ora locale (le 4:45 in Italia).
«Percepisco un appetito per l’accordo. Le aree di convergenza si stanno mettendo a fuoco. Ma le differenze rimangono. Abbiamo bisogno di una spinta maggiore per portare la discussione sulla linea del traguardo». Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, alla Cop29 di Baku.
La Cina, membro del gruppo di paesi emergenti e in via di sviluppo, ha respinto la bozza di accordo sulla finanza climatica, diffusa stamani. «Il testo attuale contiene numerosi elementi che non sono soddisfacenti né accettabili per la Cina – ha dichiarato il rappresentante di Pechino, Xia Yingxian, durante la plenaria di oggi. – Il testo obbigherebbe la Cina a contribuire agli aiuti finanziari verso i paesi via via di sviluppo, mentre l’Europa e altri paesi ricchi vorrebbero includere i fondi già erogati da Pechino nell’obiettivo di finanza climatica».
Xia Yingxian ha fatto appello a “tutte le parti perché si ritrovino a metà strada“, mostrando la volontà di Pechino di essere un punto di equilibrio fra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo.
Una nuova bozza di documento della Cop29 di Baku sulla finanza climatica è attesa in serata.