La Banca di Corea ha deciso di mantenere il suo tasso di base invariato al 3% oggi, citando l’intensificarsi dei rischi negativi per la crescita economica e l’aumento della volatilità del tasso di cambio.
La decisione ha sorpreso gli analisti. Solo 7 dei 34 economisti in un sondaggio Reuters avevano previsto l’esito, mentre 27 si aspettavano un taglio del tasso di 25 punti base per stabilizzare un’economia in difficoltà tra i rischi dell’incertezza politica.
In un comunicato il Consiglio di politica monetaria ha affermato che mentre l’inflazione si è stabilizzata e l’indebitamento delle famiglie continua a rallentare, sono aumentate le incertezze legate agli sviluppi politici interni e alle politiche economiche globali. «La stabilizzazione dell’inflazione è continuata insieme a un continuo rallentamento del debito delle famiglie, i rischi al ribasso per la crescita economica si sono intensificati e la volatilità dei tassi di cambio è aumentata a causa dei rischi politici inaspettati che sono recentemente aumentati», si legge nello statement della banca centrale, in un chiaro riferimento alla vicenda Yoon Suk-yeol, l’ex presidente arrestato con l’accusa di insurrezione e alto tradimento.
L’inflazione al consumo ha raggiunto l’1,9% a dicembre mentre l’inflazione core è scesa all’1,8%. Si prevede che l’inflazione rimanga stabile in presenza di una domanda debole, ma rimangono i rischi legati ai tassi di cambio elevati, alla volatilità dei prezzi del petrolio a livello globale e alle incertezze economiche.
Il Consiglio ha sottolineato la necessità di monitorare le condizioni interne ed esterne prima di considerare ulteriori aggiustamenti.