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Allarme dei gestori italiani: negli ultimi 10 giorni consumi in caduta del 30%, rischiamo il default
Dopo aver visto il petrolio del Texas crollare a fine febbraio a 45 dollari il barile ed il Brent del mare del Nord franare a 50 dollari per colpa del coronavirus, il cartello dei produttori di petrolio corre ai ripari e prepara un nuovo taglio della produzione di greggio pari a 1,5 milioni di barili al giorno. Oggi a Vienna i 13 paesi membri dell’Opec si incontreranno con gli altri 10 grandi produttori per il vertice Opec+ e sarà interessante capire cosa succederà dopo che la Russia, secondo produttore mondiale di greggio con 10,6 milioni di barili, ha respinto la proposta nonostante Arabia saudita e gli altri paesi del cartello abbiano proposto di farsi carico dei due terzi del taglio lasciando a tutti gli altri produttori l’onere di tagliare il resto della quota. In segno di protesta il ministro russo per l’energia Alexander Novak ha addirittura deciso di disertare la riunione lasciando Vienna già ieri sera.
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